giovedì 31 gennaio 2013

La Municipale faccia il suo dovere

Torno su un argomento che mi sta molto a cuore: la presenza con una certa continuità della Polizia Municipale all'incrocio fra Corso Piave e IV Novembre per fermare e controllare chiunque passi in bicicletta. La frequenza di biciclette non in regola supera la già alta media di Ferrara di un bel po' (dati personali).Naturalmente, la scelta del luogo è stata fatta da me perché conosco bene la mia zona, ma se dopo (o anche prima) si reputa di fare la stessa cosa in un altro luogo, sempre con lo stesso fine, a me va benissimo. BASTA CHE SI COMINCI!!!

In fondo si tratta solo di chiedere una cosa dovuta, per la quale paghiamo le tasse: il controllo del territorio da parte degli organi preposti, per far rispettare la legge. La polizia di stato dice di avere troppi interventi per pattugliare una zona in particolare, e io ci credo. E la Municipale? Dov'è? Cosa fa la sera? Può impiegare due vigili per questa attività che son sicuro darebbe grande sollievo a un buon numero di cittadini contribuenti (del loro stipendio)? Io credo di si, e credo che almeno questa domanda meriti una risposta che vada oltre il semplice "abbiamo preso nota" dell'ultima riunione al grattacielo.

Tratta da La Nuova Ferrara del 26/01/2013


La domanda l'ho anche fatta sulla Nuova Ferrara, in forma di lettera. Ad oggi non si è avuta ancora nessun segno di vita dal comando della Polizia Municipale.
A coloro che sono interessati al progetto, non temete, vi terrò costantemente aggiornati (vedi comunicazione in rilievo in alto).
La prossima tappa sarà una richiesta informale al comando di Polizia Municipale.

mercoledì 30 gennaio 2013

VOI e i commenti

Ieri ho ricevuto un commento ad un vecchio post. Lo riprendo qui, insieme alla mia risposta, perchè è una testimonianza di una residente alla quale voglio dare maggiore visibilità. Vorrei che questo tipo di messaggi diventasse molto frequente, se non adirittura l'asse portante del blog. Il blog non nasce come strumento mio per urlare l'indecenza nella quale ci lasciano le istituzioni, ma per unire residenti che vogliono combattere questa indecenza. FATEVI SENTIRE!!!

abito in viale Cesare Battisti al numero 33 ieri sera alle 19.45 e come ogni sera, mentre rientravo a casa in auto una prostituta mi ha sbarrato la strada per offrire le sue prestazioni non accorgendosi nemmeno che ero una donna e anche anziana.
mentre quando rientro a casa, nel tardo pomeriggio, a piedi o in bici sempre ma dico proprio sempre , mi trovo questi gruppi di individui in bici che mi guardano con occhi sbarrati che mi fanno tremare di paura.
Circa un mese fà rientrando a casa davanti al civico 33 di viale Cesare Battisti ho trovato i vigili urbani che multavano un'auto in sosta perchè era in parte sulla zona pedonale....le striscie le avevano fatte nel pomeriggio e l'auto era già lì da prima della colorazione!!!!! i vigili sia alle prostitute che agli spacciatori, che affollavano la zona in quel momento,non hanno nemmeno chiesto i documenti di identità o permesso di soggiorno e hanno fatto finta di non vederli....troppa fatica meglio multare l'auto stando seduti e protetti all'interno dell'abitacolo dell'auto dei comune!!!!!
Io proporrei un grande sacrificio da parte dei residenti, la sera anzichè stare davanti alla tv di trovarci in gruppi e sbarrare noi stessi la strada a codesti individui o in alternativa fare spaccio e prostituzione gratuita sotto casa dei nostri organizzatori della sicurezza!!!!

Risposte


  1. Grazie del messaggio, che condivido pienamente! Sottolineo due punti:
    1)la municipale non vuole avere a che fare con queste persone, ma le istituzioni ci chiedono di conviverci quotidianamente

    2)In mancanza di un intervento delle istituzioni, temo proprio che siamo noi residenti a dover intervenire, anche se con le tasse che paghiamo non sarebbe nostro compito!!

martedì 29 gennaio 2013

DUE euro per una birra e UN MILIONE di danni

Qualche tempo fa, verso le 23, rincaso in bicicletta, un po' in vena di polemiche. Scorgo uno dei tre spacciatori noti della zona e lo saluto, per me in tono beffardo, ma chissà lui cosa ci ha visto. Mi fa capire che mi ha riconosciuto anche se ho la sciarpa e sono in bicicletta, io ci intravvedo una minaccia velata e per spirito di autoaffermazione mi fermo a due metri dal suo avamposto a leggere un foglio che ho in tasca. Lungi dall'essere infastidito, si avvicina e mi chiede due euro per una birra (a me al pub di IV Novembre la fanno pagare tre, ma forse lui ha la fidelity card). Due euro. Gli sorrido e gli chiedo quanto lo pagano per fare quel lavoro di merda. Non mi risponde.
Due euro. Allora mi sono fermato a pensarci su, perché non sapevo ancora che il calo del valore degli immobili era dovuto a una leggenda metropolitana e non agli spacciatori. Come al solito mi concentro solo sulla mia zona, quadrilatero IV Novembre-C.so Piave-Ortigara-Cassoli
Voglio essere parco, diciamo che rispetto al valore di mercato siamo sotto di 10.000 euro (HAHAHAHAHAHA), un buon affare visto che si tratta di più del 10% del valore. Ma non si vende.
La sera (tutte le sere) a guardare dal balcone sembra di essere sotto assedio dato l'alto numero di ciclisti-spacciatori e l'alta frequenza con cui si aggirano intorno al "blocco". 
Sicuramente non sono difficili da vedere anche per un potenziale acquirente che decide di andare oltre le leggende metropolitane ed è in cerca di un affarone.
Ho contato almeno un centinaio di campanelli nel blocco. Un centinaio di appartamenti. A 10.000 euro l'uno, fa UN MILIONE DI EURO. Un milione. E questo danno è causato da persone che devono chiedere due euro per una birra.

Una provocazione. Varrebbe la pena di pagare una sorveglianza privata. Buttando lì cifre senza controllo, a spanne, diciamo 100-200 euro a notte. Con 500 euro a famiglia, ci potremmo liberare di loro per un anno, e magari vendere gli appartamenti alla fine dell'anno, con un guadagno netto di 9.500 euro. Non male!! Magari una parte ce li mette il comune...

venerdì 25 gennaio 2013

In attesa dell'esercito, intervenga la Municipale

Si sente, alle volte, invocare l'intervento dell'esercito, forse come provocazione, per risolvere una situazione che è vissuta dai cittadini come fuori controllo, quella dello spaccio di droga in zona stadio. Di risposta le istituzioni, anziché raccogliere la provocazione, continuano a minimizzare il problema (altrui).
Tutte le idee sono benvenute, ma su questo blog mi sono posto il limite di proporre cose realizzabili a livello locale.

Una proposta, quella di colpire (non fisicamente) gli acquirenti lasciando perdere gli spacciatori, l'avevo fatta alla riunione di Dicembre. Su questo mi sono attivato e una rete di residenti interessati si sta creando (mandate una mail a contatti!!).
Alla riunione di Gennaio, ho fatto una richiesta precisa alla amministrazione comunale. L'intervento SISTEMATICO della Polizia Municipale nel controllo del territorio. In particolare degli spacciatori in bicicletta.
La proposta nasce da due considerazioni:

1) L'utilizzo della bicicletta è un'arma importante in mano agli spacciatori che riescono a mantenere l'anonimato e risultare quasi imprendibili alle forze dell'ordine che si muovono in macchina

2) La localizzazione in pochi punti di spacciatori che stazionano in attesa e in cerca di clienti. Tutti i fenomeni di spaccio sono insopportabili, ma quello che avviene all'incrocio fra Cso Piave e IV Novembre è uno schiaffo al significato stesso della parola "Stato". Il metodo di spaccio è sfacciato, palese, dichiarato, e gli acquirenti lo sanno.

Senza la necessità di investire nuove risorse, che a quanto sembra non ci sono, propongo di mettere due giorni la settimana per tre ore notturne, due (quattro?) agenti della Polizia Municipale (magari turnabili) a controllare la sicurezza delle biciclette usate da chi passa in quel punto. Tutti, bianchi e neri. Anche se apparentemente non ci sono evidenti infrazioni. Non controllare l'attività legale o meno di chi passa, badate bene, ma solo far sapere a chi gira in bicicletta che c'è uno stato con delle regole. Punto. È chiedere troppo? In fondo non è tanto diverso da quanto già fanno con la lotta alla prostituzione. Anzi, lì è stata richiesta una ordinanza speciale, che in qualche modo limita anche la libertà personale. In questo caso si tratta SOLO di far rispettare una legge.

La risposta alla riunione è stata meno che vaga. Innanzitutto ho dovuto aspettare due turnate di domande, mentre il giardino pieno di sporco e le biciclette che ostacolano il passaggio hanno avuto risposta immediata. Poi, grazie alla sollecitazione del moderatore Zangara, è giunto il mio turno, ma sono stato liquidato con un commento sul fatto che questi controlli rientrano in un piano più vasto che la PM ha già messo in atto. In pratica, si paragonava la richiesta ai controlli del mercato il lunedì mattina, quelli per far cassa, per intenderci.
A fronte di una domanda alterata, quanto precisa, se si poteva fare SI O NO, la risposta è stata che ci guarderanno. A chi di dovere, io questo osso non lo mollo. Ci credo troppo. Una risposta deve arrivare, e che sia convincente.

Naturalmente non vi è una reale intenzione di migliorare la sicurezza della viabilità in zona, ma di dare un segnale di presenza delle istituzioni in un territorio che in quella fascia oraria non è dei cittadini (e non lo dico io, ma le forze dell'ordine). 

Concludo osservando che sicuramente non sarà bello per i poliziotti avere a che fare con certa gente, ma questo è quello che chiedono a noi residenti di fare da anni, anche quando torniamo a casa con i bambini nella prima serata.


i controlli sulle biciclette devono essere fatti a tutti, belli.... e brutti.
Tratta dal Resto del Carlino di Pesaro, volete che mi denuncino quelli di Ferrara?





giovedì 24 gennaio 2013

Noi, osservatori privilegiati

Subito dopo la riunione del 22 Gennaio con il “Gruppo lavoro sicurezza” ero pieno di indignazione e buone intenzioni per il blog. Poi, forse inconsciamente, ho lasciato passare un po' di tempo, il nervoso è sbollito, e con esso  anche l'idea di fare un puntuale report su quanto detto. Vi rimando a estense.com e a La Nuova Ferrara per sapere quanto i cittadini devono sapere.
Per i residenti che continueranno a vedersi gli spacciatori sotto casa solo pochi commenti.


TEST DELLA VISTA

ferrara spacciatori zona stadio percezioni soggettive o leggenda metropolitana
C.so Piave, da Ortigara verso IV Novembre, ore 22. Quanti spacciatori vedete in quest foto? Commentate please!

Commenti

La Sapigni non è un buon interlocutore, credo sia in linea con il Sindaco (quello di oggi, non Sateriale, purtroppo). Non abbiamo percezioni soggettive, ma stiamo vivendo una leggenda metropolitana. A ben guardare c'è stato un miglioramento. La leggenda riguarda l'intera cittadinanza, prima eravamo solo noi residenti a essere soggettivi. Molto meglio il pragmatico presidente di Circoscrizione. Io con Calò mi son trovato anche da dire, ma almeno ho apprezzato la sua conoscenza della situazione. Chiuso argomento Assessore, passate le elezioni forse torneremo a discutere del problema.

Riunione molto incentrata su problemi che io considero minori: giardini, integrazione, verde pubblico, biciclette, marciapiedi... non solo per le questioni proposte da dietro il tavolo. Anche i cittadini hanno focalizzato molto tempo su questi problemi. Ne prendo atto, anche se non è il mio modo di pensare. Per riappropriarsi degli spazi, prima devi metterli in sicurezza. Non puoi aspettare che diventino sicuri per la presenza dei cittadini.

Il 90% del tempo a disposizione del gruppo di lavoro è stato speso per descrivere cosa è stato fatto in termini di mediazione sociale, migliorie urbanistiche, integrazione, scuole estive e pulizia Hera. Di questi investimenti, io non ho avuto nessun miglioramento per quel che riguarda il rincasare senza vedere spacciatori che ti chiedono se vuoi qualcosa anche se spingi un passeggino. Fortunatamente, sono lì per sapere da noi cosa fare per il futuro. E quindi giù con le proposte recepite: Impianti sportivi, giardini autogestiti, attività linguistiche, educazione stradale e mercatini ortofrutticoli. Mi sento proprio ascoltato
Le forze dell'ordine statali, non hanno dovuto, ma anche potuto, dire quasi niente. Almeno loro stanno facendo qualcosa.

Io ho fatto una proposta, in mezzo a poche altre riguardanti lo spaccio di eroina e cocaina, secondo me attuabile da domani, visto che non richiede risorse ulteriori: intervenga la Polizia Municipale a controllare lo stato delle biciclette degli spacciatori. La reale sicurezza stradale, ovviamente, poco importa in questo caso, ma il segnale della presenza delle istituzioni sarebbe forte.
Ho dovuto aspettare due tornate di domande prima di avere una risposta, inutile, ma di questo parlerò più diffusamente in futuro.

Concludo segnalando che secondo le istituzioni, noi, siamo OSSERVATORI PRIVILEGIATI. Forse dovrebbero far pagare il biglietto come al Comunale?




martedì 22 gennaio 2013

La Sapigni e la leggenda metropolitana

Forse la migliore di stasera:

"Che le persone vadano via dal grattacielo e che anche altre non ci vogliano venire  è una leggenda metropolitana che si autoalimenta"

Assessore alla Sanità, Servizi alla Persona ed Immigrazione Dott.ssa Chiara Sapigni.


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Seguiranno altri post di recensione della serata.

Risposta della prefettura sulla "operazione dissuasivo"

Qualche giorno fa ho richiesto via e-mail (vedi qui) alla prefettura di Ferrara una delucidazione sui passi da seguire per organizzarci fra residenti e creare un elemento dissuasivo per lo spaccio, nell'idea che se gli spacciatori non hanno niente da perdere, chi acquita sì, visto che nel 90% dei casi è di Ferrara city.

Pochi giorni dopo, ho ricevuto un'esaustiva risposta dal vice-prefetto Dott.ssa Pinuccia Niglio, che pubblico a termine del post. "Il linguaggio è doverosamente tecnico per poter essere precisoma in sostanza si conferma quanto riferitomi dalla stessa Dott.ssa Niglio a voce, in risposta al mio intervento all'ultima riunione sicurezza: anche “seguire lo spacciatore ed avvicinarsi alle auto dei clienti” è di fatto un servizio che richiede la necessità di riunirsi in associazione e, in particolare, di dotarsi di copertura assicurativa. 

Credo che sia più un ostacolo che un reale vantaggio seguire questa linea, almeno per adesso. Per il momento, quindi, l'obiettivo rimane quello di RIUNIRE QUANTE PIU' PERSONE POSSIBILE PER VIVERE IL NOSTRO QUARTIERE, senza "erogazione di servizi", e quindi, come evidenziato dalla Niglio stessa, senza la  necessità di riunirsi in associazione. 

Positive esperienze in questo senso arrivano dalla "Sorveglianza del Vicinato"progetto internazionale di cui sono venuto a conoscenza discutendo del problema col Dott. Giorgio Benini, responsabile comunale dell’ufficio sicurezza urbana, e sul quale tornerò in un post dedicato.

Stasera ne parliamo con chi, del blog, verrà alla riunione, quindi, per favore, aiutatevi ad aiutarvi!!!

ORE 18 SALA POLIVALENTE DEL GRATTACIELO (ALLA BASE DEL GRATTACIELO, SUL LATO CHE GUARDA IL NORD-OVEST)


Risposta della prefettura

[...]rispondo alla  Sua mail dell’11 gennaio scorso per sottolineare che l’attività che,come cittadini, si intende realizzare  è quella di “osservazione e segnalazione di fenomeni incidenti sulla sicurezza urbana “,tipica delle associazioni di osservatori volontari.
Tali iniziative sono state ,negli scorsi anni,così sollecitate che il legislatore  nel 2009 ha ritenuto opportuno prevederle espressamente (art 3 commi 40-44 della legge n 94/2009) e, quindi, regolamentarle (decreto Ministro dell’Interno 8-8-2009 recante “Determinazione degli ambiti operativi delle associazioni di osservatori volontari,requisiti per l’iscrizione nell’elenco prefettizio e modalità di tenuta dei relativi elenchi di cui ai commi 40-44 dell’art 3 della legge n 94/2009).
Nel rinviare necessariamente all’attenta lettura di queste norme,Le sintetizzo quanto segue:
-          i cittadini che intendono impegnarsi nelle attività su descritte devono costituirsi in associazione;
-          tali associazioni devono iscriversi in un apposito elenco tenuto dalla Prefettura previa verifica di una serie di condizioni  previste dal decreto dell’8-8-2009 in modo molto specifico ed opportunamente restrittivo:le associazioni devono essere finalizzate alla “solidarietà sociale”,gli operatori devono svolgere la propria attività senza fini di lucro e gratuitamente ,non devono appartenere a partiti,movimenti politici od organizzazioni sindacali o a tifoserie organizzate o ad associazioni che incitano alla discriminazione razziale.etnica o religiosa né devono ricevere da tali organizzazioni risorse economiche o altri tipi di finanziamenti,i singoli osservatori devono avere determinati requisiti soggettivi,devono essere assicurati ed opportunamente formati dalle Regioni o dagli enti locali.
-          L’art 2 del decreto 8-8-2009 indica quali attività possono essere svolte e con quali modalità.
-          Le associazioni inoltre devono stipulare apposite convenzioni con i Comuni ove intendono operare ,e le convenzioni vanno concordate con il Prefetto .
-          Infine Il Sindaco deve ,con apposita ordinanza formalizzare la volontà dell’amministrazione di avvalersi della collaborazione proposta.
E’ opportuno ribadire che ciò che può apparire una eccessiva formalità burocratica tesa sostanzialmente a sfavorire la diffusione di siffatte iniziative,risponde,in realtà ad una essenziale modalità organizzativa diretta ad evitare confusioni ed equivoci in un settore estremamente delicato dove deve conciliarsi il diritto alla libertà di circolazione e movimento con il diritto di pari grado alla sicurezza.

E’ altrettanto evidente che le Istituzioni pubbliche possono avallare solo un modulo organizzativo quale quello previsto dalla normativa vigente.
E’opportuno infine evidenziare che se lo scopo dei cittadini è quello di segnalare situazioni critiche senza organizzazione di persone e mezzi e senza erogare servizi (ma anche “seguire lo spacciatore ed avvicinarsi alle auto dei clienti”è di fatto un servizio),quindi senza evidenza pubblica ,ciò è già previsto nel codice di procedura penale secondo cui “ogni persona che ha notizia di un reato perseguibile d’ufficio può farne denuncia” e,per converso,anche la legge n121/1981,all’art 24 indica tra i compiti istituzionali della Polizia di Stato quello di esercitare” le proprie funzioni al servizio delle istituzioni democratiche e dei cittadini sollecitandone la collaborazione”.

Spero di essere stata chiara,anche se,necessariamente ,il linguaggio è doverosamente tecnico per poter essere preciso.
In ogni caso i nostri uffici sono a disposizione ,per ogni chiarimento ulteriore [...].

lunedì 21 gennaio 2013

E chiamiamola emergenza


Emergenza Grattacielo


A discutere per simboli, spesso, si smarrisce la bussola e nessuno è più in grado di districarsi tra i sindaci sceriffi, le leggi speciali, le derubricazioni di reati, gli arresti dei minori di cui sono piene le pagine dei giornali in queste settimane.A volte, guardare i fatti di casa aiuta a capire meglio e mantenere il buon senso, che è la bussola più utile per un amministratore. Allora, parliamo di Grattacielo. Lì al disagio degli anni scorsi dovuto ad una forte concentrazione di extracomunitari, si è aggiunto, negli ultimi mesi un fenomeno criminale (del tutto visibile ed esplicito). Il Grattacielo è sede (si può dire permanente) di traffico e spaccio di droga. Questa è una situazione intollerabile per i cittadini che vi abitano e per la città. Al disagio degli anni scorsi abbiamo risposto con la posa di telecamere, con una nuova illuminazione, con l'apertura di un ufficio comunale per la "mediazione culturale", maggiore presenza, controlli. Ma è evidente che questi provvedimenti non servono a stroncare l'attività di spaccio e il traffico di stupefacenti che le sta dietro. In questo caso parlare di microcriminalità e di anelli deboli della catena è fuorviante. Certo che qualche spacciatore può essere a sua volta vittima di bande organizzate, ma questo non estingue le sue responsabilità e non rende meno grave la situazione dal punto di vista dei cittadini.Se questi sono i fatti, si deve dire che al Grattacielo c'è una emergenza su cui bisogna intervenire in fretta e con gli strumenti adeguati. Lo dico subito, la Polizia Municipale può utilmente integrare (e lo farà) le altre forze di polizia, ma non è un corpo addestrato e preparato per gli interventi di repressione della criminalità organizzata, perché la legge non lo prevede. Per questo ci vogliono le Polizie di Stato (Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza) e nessuno può pensare di sostituirle con mezzi improvvisati.Non occorrono leggi speciali, non occorrono poteri speciali affidati a nessuno. Occorre solo che ciascuno faccia la sua parte e sia disponibile a lavorare insieme. Come e più di quello che è già avvenuto negli ultimi mesi.Per fortuna i rapporti tra le diverse Istituzioni, la Prefettura, la Questura e le Polizie sono buoni e la collaborazione esiste da tempo. Ora è necessario mettere in opera in tempi brevi un piano efficace di intervento che si ponga l'obiettivo di stroncare lo spaccio di droga al Grattacielo. C'è un tavolo tecnico al lavoro da luglio che sta preparando un vero "Patto per Ferrara sicura". È necessario compiere le ultime verifiche e applicare con tempestività quelle proposte.La Polizia Municipale è pronta a potenziare le sue presenze e a dar vita a pattuglie congiunte con la Polizia Territoriale, come viene previsto nel "Patto". Proporrei di partire subito dal Grattacielo.

Non sono parole mie, ma del Sindaco! Finalmente il Sindaco si è accorto che al grattacielo e zone limitrofe abbiamo una emergenza. Purtroppo il Sindaco era Sateriale e esprimeva il suo giudizio qui, nel lontano 2007. 
Ho aggiornato la pagina sullo storico del Grattacielo (in alto il link permanente) e mi sono leggermente demoralizzato per l'incontro di domani. Se qualcuno ha parole di conforto le ascolto volentieri.


sabato 19 gennaio 2013

Aiutiamoli ad aiutarci

Una lettera molto interessante è apparsa su estense.com scritta da Luca Caprini, il segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia. La lettera viene riportata in toto di seguito, ma la conclusione è, per il blog, molto interessante: rinnoviamo il nostro invito a voi cittadini a sensibilizzare chi ha responsabilità politiche od amministrative sul problema della sicurezza in città. Aiutateci ad aiutarvi.

Il segnale è chiaro,  noi cittadini, soprattutto noi residenti in zona stadio, possiamo e anzi dobbiamo intervenire in una sorta di cooperazione con la Polizia per migliorare il loro servizio (e il nostro benessere).
La mia domanda è: COME?
Il termine sensibilizzare può essere letto in molti modi. Per questo il blog contatterà direttamente il Sig. Luca Caprini per sapere cosa possiamo fare. Se siete interessati, rimanete sintonizzati!

Segue la lettera.

Dal radiomobile al radiotaxi

Sulla stampa locale delle ultime settimane, spiccano episodi di microcriminalità ai quali le Forze dell’Ordine, pur dovendosi confrontare con un  sempre maggior calo delle risorse, stanno dando una risposta in termini di denunce in stato di libertà e di arresti.
Molti cittadini, però rimangono sorpresi dal fatto che, anche in caso di arresti in flagranza, gli individui identificati come responsabili di reati, non vanno in prigione.
La frase “li prendono e li mettono subito fuori” serpeggia liberamente e, a nostro parere, è il caso di spiegare ai non addetti ai lavori come si arriva a questa situazione o quantomeno enunciarne una delle cause.
Le carceri italiane sono strapiene, al punto che l’Europa ci ha dato pochi giorni fa una sonora “lavata di capo” per quanto riguarda la condizione di chi vi si trova ristretto; una delle conseguenze, per esempio è la nota dell’ANSA che riportiamo testualmente:
  • MILANO, 15 GEN – Il Procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati ha invitato i pm milanesi a ricorrere il meno possibile al carcere e a ”ricorrere nella misura più larga possibile alle misure alternative” sia in termini di misure cautelari che in tema di esecuzione. Lo ha reso noto il Procuratore Capo in un promemoria nel quale si richiama la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sul sovraffollamento delle carceri.
Questa disposizione, più che una scelta, è la presa d’atto di un sistema vicino al collasso. I risultati sono sotto gli occhi di tutti; Polizia e Carabinieri, dopo aver colto sul fatto e portato in ufficio gli arrestati per gli atti, li accompagnano con cortese sollecitudine a casa loro.
Tralasciando l’effetto psicologico che questi eventi possono avere su chi lavora sul territorio, rimane l’amarezza di constatare che le macchine di Polizia e Carabinieri rischiano di trasformarsi in taxi gratuiti per chi si fa beffa delle Leggi e del vivere civile.
Ciò nonostante ci sentiamo in grado di garantire il massimo impegno nel nostro lavoro; vorremmo però di nuovo ricordare che il personale di Polizia a Ferrara sta calando significativamente e pertanto rinnoviamo il nostro invito a voi cittadini a sensibilizzare chi ha responsabilità politiche od amministrative sul problema della sicurezza in città. Aiutateci ad aiutarvi.
Il segretario provinciale del Sindacato Autonomo Polizia
Luca Caprini


giovedì 17 gennaio 2013

Riunione Mensile Sicurezza

Ecco il comunicato, da poco arrivato nella mia e nelle vostre case, per l'incontro di Martedì prossimo (22 Gennaio) con il gruppo di Lavoro Sicurezza.
Decisamente un buon preavviso questa volta!



Più nessuna scusa quindi! Chi non viene, almeno poi non si lamenti!!

mercoledì 16 gennaio 2013

Il Blog si evolve

Il blog si evolve con una nuova pagina indipendente sullo storico della situazione di emergenza nella "zona grattacielo".
Potete trovare il link permanente in alto. 
Riporto in questo post la motivazione. Praticamente mi auto-cito in modo quasi schizofrenico. Lo vedete che ho bisogno di voi? Fatevi sentire!!


Spesso si sente parlare di "emergenza" grattacielo. Ma siamo proprio sicuri che si tratti di una emergenza? Nel termine, infatti, vi è una componente di transitorietà della situazione. Di non quotidianità.

Io sono un residente nella cosiddetta "zona grattacielo", che in realtà occupa quasi un quinto del territorio comunale a vederla su google map, da poco. Forse per questo ancora non mi sono rassegnato a convivere con questo degrado. Chi abita qui da molto più tempo, tende a smorzare i risultati ottenuti dalle operazioni delle Forze dell'Ordine, dicendo che è sempre così: ogni tanto fanno una pulizia, poi le cose tornano come prima o peggio.

Per questo viene aperta questa pagina indipendente nel blog. Dedicata esclusivamente a cercare di definire uno "storico" della situazione del Grattacielo. 


Al momento, un rapidissimo e semplicissimo metodo di ricerca ha evidenziato come GLI STESSI PROBLEMI che viviamo oggi, si stavano già vivendo PIU' DI CINQUE ANNI FA. Un lustro non è bastato a questa amministrazione per comprendere che le percezioni soggettive sono una emerita s******ta.

martedì 15 gennaio 2013

Conta Bici

Riprendo parte di un post di Gi.Bi. perchè alle volte bisogna riderci su per non piangere!

Da gennaio di quale anno inizierà a contare?
Si chiede il nostro lettore Sandro, inviandoci questa foto.
Via Cassoli
Infatti , oggi 11 gennaio 2013, come si evince nella foto qui sotto,  il contabicy elettronico non è funzionante.
Contabicy
E noi aggiungiamo: ma era tra le priorità dei problemi che riscontriamo ogni giorno nella nostra città, nei nostri quartieri, nelle nostre vie?
Si è forse pensato di utilizzare questo  sistema di rilevamento elettronico per cercare di recuperare posizioni nella classifica delle città con il maggior numero di ciclisti?
Se fosse così, il suo posizionamento  (Via Cassoli) è discutibile. Dopo le 20.00 transita solo qualche ciclista, proveniente dalla Stazione, che rientra in città dopo la sua giornata lavorativa e nulla più.
Perché allora non giocare d’astuzia, come fanno in molti, nei sondaggi, classiche e graduatorie varie ed installarlo in V.le IV Novembre angolo Corso Piave?
Ne deriverebbero solo vantaggi:
- un carattere di internazionalità, dato che la maggior parte di ciclisti sono extra-comunitari;
- un collaudo efficiente al  numeratore elettronico, sottoposto ad un super-impiego per registrare il gran numero di  ciclisti durante tutta la giornata, con un considerevole  aumento durante la serata e la notte;
- un rilevamento quindi, molto intenso di transito bici, tale da poter sperare nel recupero di posizioni sulle città concorrenti!

lunedì 14 gennaio 2013

A.A.A. Videoamatore cercasi

Cominciamo a fare una cosa per volta. 
Prima tappa, sensibilizzare l'opinione pubblica. 
Credo che molte persone ancora credano alle ciufole della percezione soggettiva e magari pensino che i residenti della zona stadio-grattacielo siano, in fondo, dei rompicoglioni senza nulla da fare tutto il giorno se non guardare dalla finestra.
Per questo ho bisogno di fare un video di quello che succede qui, la sera. Niente di elaborato, una decina di minuti con i cinque sei nigeriani che bighellonano in bicicletta e si avventano contro le macchine che rallentano, sarebbe già un buon inizio. Succede tutte le sere. 

Io ci ho provato da solo, col cellulare, ma mi hanno beccato. Non è facile quando sei l'unico bianco nel giro di 300 metri. Devo dire una reazione piuttosto sciapa. Ha cercato la minaccia dicendo "io so chi sei" ma alla risposta "anche io so chi sei tu, ti vedo tutte le sere" ha lasciato lì...

Questa la mia richiesta: tre persone, con me quattro. Un'ora del vostro tempo un venerdì o sabato sera. Due passi per la zona. Scelta della posizione ideale. Fermi a chiacchierare fino a che i pusher non si preoccuperanno più di noi (10 secondi? trenta?). Poi uno tira fuori la videocamera e aspettiamo che una macchina rallenti. Se poi un quinto viene in macchina, ce la caviamo sicuramente in 15 minuti!

Allora? Chi ci sta? 

ferrarazonastadio@gmail.com

domenica 13 gennaio 2013

22 Gennaio ore 18: Riunione sicurezza al Grattacielo

Segnatevi la data, perché è usanza del comune avvertire i residenti poche ore prima dell'incontro.

22 Gennaio 2013, ore 18, sala polivalente del Grattacielo: Riunione sicurezza

E' la quarta riunione fra residenti e un tavolo costituito da: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Prefettura, Presidente prima circoscrizione, visto che per il sindaco sono percezioni soggettive, Centro per l'integrazione e Polizia Municipale.... non male.
Alle riunioni passate eravamo in tanti residenti, ma sempre troppo pochi per me. A certe riunioni dovrebbero esserci almeno un rappresentante per famiglia residente. Sembra quasi che a più del 50% dei residenti non interessi la situazione in cui vivono. Sembra.
Parliamoci chiaro, li capisco. Hanno un lavoro che li occupa cinque giorni su sette per otto ore al giorno, quando va bene. Quasi la metà di quello che guadagnano lo versano in tasse anche per pagare gli stipendi ad altre persone preposte a risolvere il problema fra cui: Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Prefettura, Presidente prima circoscrizione, visto che per il sindaco sono percezioni soggettive, Centro per l'integrazione e Polizia Municipale. Probabilmente si chiedono perché dovrebbero investire altre due ore del loro tempo, magari inutilmente, per fare un lavoro che non gli compete.

Purtroppo non viviamo nel paese dei balocchi, e in attesa che le prossime elezioni democratiche risolvano i numerosi problemi dello stato, l'unica cosa che possiamo fare è dare un segnale forte del disagio in cui viviamo quotidianamente. Quindi:

FATEVI VEDERE!!!

Almeno facciamo numero, all'ultima riunione solo telestense si è degnata di darci spazio. Neanche estense.com, che problemi di spazio sulle sue pagine non ne ha, ha pensato di segnalare un riassunto delle cose dette.
Dai, che al ritorno in bicicletta infastiadiamo due o tre push'emmerda!!

venerdì 11 gennaio 2013

Primo passo per riprenderci il nostro quartiere

Oggi ho fatto il primo passo per rendere operativa l'idea di contrastare il fenomeno spaccio nella nostra zona con la creazione di gruppi attivi di residenti che facciano sapere agli spacciatori e relativi clienti che questo non è "il loro territorio" per citare una sfortunata risposta delle forza dell'ordine al sottoscritto.

Questo il testo della mail inviata all'URP della prefettura di Ferrara, come indicatomi all'ultima riunione sulla sicurezza al grattacielo.

Gentili responsabili URP prefettura di Ferrara.
Sono (ma gli spaccini usano internet), un residente in Viale 4 Novembre a Ferrara e scrivo in rappresentanza di un gruppo di residenti preoccupati per il degrado raggiunto dalla zona Corso Piave-Ortigara-Quattro Novembre-Cassoli a causa degli spacciatori che, soprattuto in orario serale, stazionano in vari punti della zona in bicicletta procacciandosi clientela.

La nostra intenzione sarebbe quella di creare un gruppo di cittadini residenti che, muniti di bicicletta, spendano due-tre ore del loro tempo per seguire gli spacciatori nei loro movimenti ed eventualmente avvicinarsi agli automezzi dei loro acquirenti durante la fase dello scambio di droga.
Mi preme sottolineare che non è nostra intenzione avere nessuna interazione con gli spacciatori, né tantomeno con i loro clienti. L'intento è solamente ed esclusivamente quello di far sapere ai clienti che qualche loro concittadino li vede mentre comprano droga come fossero al mercato, con la speranza di contrastare, almeno in parte, il fenomeno. In particolare, quindi, evidenzio come non richiediamo nessun tipo di "potere istituzionale", ma solamente di poter girare il nostro quartiere con il dichiarato intento di "disturbare" questo commercio.

Vengo quindi a chiedervi, in via formale, se esiste una regolamentazione per tale attività e quale iter dobbiamo seguire per fare le cose secondo tale regolamentazione. Se dobbiamo costituirci in Associazione o se ci è possibile operare senza dover segnalare la nostra presenza in alcun modo. Ripeto che per "operare", nel concreto, intendo girare in bicicletta in un gruppo di 4-8 persone, per il nostro quartiere.

Rimango a vostra disposizione per ogni ulteriore chiarimento a questo indirizzo e-mail.

Cordialmente,
(probabilmente gli spaccini non usano internet).



Vi terrò informati su ogni eventuale risposta (o sui prossimi passi in caso di non risposta.

NON LASCIATEMI SOLO!!!

mercoledì 9 gennaio 2013

Tutto come prima

Sapete, per qualche giorno dopo Natale mi sono chiesto se valeva la pena di provare a organizzare le "serate dissuasive" nei confronti degli acquirenti. Poco dopo la retata "dei minorenni", infatti, per qualche giorno le cose sono andate meglio. Gli spaccini sono sempre lì, ma quasi decimati non sono neanche credibili quando ti urlano dietro perchè li guardi male. Stavo pensando di trasformare la proposta in un sostegno alle forze dell'ordine per mantenere le cose così.

Niente da fare, già stasera nel solito tratto di venti metri di C.so Piave, fra Ortigara e IV Novembre erano in 5, fermi, a parlare alla loro maniera. Tre se ne sono andati, gli altri due mi hanno pure salutato. Non gliene frega un cazzo alla polizia, figurati a loro...

Ok, dimenticate l'ultima frase. La polizia ha fatto tanto, a modo loro, ma com'è allora che qui non cambia mai niente? Cui prodest?

A noi residenti, no.

lunedì 7 gennaio 2013

La favola di Natale


Riprendo e pubblico questa "favola di Natale" dal Blog "amico" di Gi.Bi. per due motivi: prima di tutto perché è scritta bene, poi perché il suo autore è un residente di lunga data nel quartiere, mentre io appartengo, diciamo, alla nuova generazione di residenti. Ma entrambi siamo terribilmente inc****ti per come chi è pagato per occuparsene sta lasciando andare questo bel quartiere. Buona lettura.

La favola di Natale

Posted  on: 24 dicembre 2012
“C’era una volta il Giardino”.
Esisteva un quartiere dove i residenti avevano il vizio di incontrarsi alla sera sulle panchine, di conversare o di fare quattro passi nel verde. Qui regnava l’ordine, la pulizia e il quieto vivere. Si usciva di casa chiudendo la porta con una sola mandata. Troppo bello per durare. Ecco infatti arrivare il degrado, la sporcizia, le risse, i furti, lo spaccio e la prostituzione.
Chi dobbiamo ringraziare per tutto questo?
La saggezza rassicurante. Ai cittadini preoccupati per i ripetuti atti criminosi, l’ex Sindaco,  in un’intervista al periodico Piazza Municipale (marzo 2009) li acculturava dicendo:  “chi governa deve distinguere fra paure e rischi reali, ovvero la percezione di insicurezza non è sempre direttamente proporzionale a un reale incremento dei fattori di rischi o ad un aumento dei reati”.
Richiesta d’aiuto. Mentre nascevano nell’ambito dell’Amministrazione Comunale proseliti a tanto filosofico pensiero, la criminalità aumentava nonostante i residenti, con Comitati e petizioni, avvertivano: attenzione la situazione sta peggiorando.
Il campanello d’allarme. Un giorno,  il  Signor Questore, spiazzando tutti, afferma e legittima  che i fenomeni che si stanno verificando nella zona Grattacielo e vie adiacenti sono gravi, bisogna intervenire.
La triste verità. Il Sindacato Autonomo di Polizia fa sapere che gli uomini sono pochi, pochissimi e con 2 o (quando va bene) 3 volanti devono controllare per 365 giorni all’anno, un territorio vastissimo, che comprende un forese comunale nel quale ci sono frazioni che distano oltre 15 chilometri dal centro. Si chiede un aiuto:  i cittadini debbono farsi sentire. Ma non l’avevano già fatto?
La Politica. Il Sig. Sindaco, che dicono non avere poteri per rimandare a casa i clandestini  perché le leggi non lo permettono (naturalmente la colpa è sempre degli altri), dimostra grande intraprendenza, sentenziando:  spostiamo la Centrale Operativa della Questura nell’ ex Caserma dei VV.FF., no anzi, mettiamo  i Vigili di Quartiere, no forse è meglio l’intera Compagnia Centro della Municipale in V.le IV Novembre. Salvo poi a riscontrare difficoltà e problematiche per l’effettiva attuazione.
Che sentimento nasce nel cittadino? Tanta impotenza e tristezza!
Intanto l’ Amministrazione Comunale, per essere vicina ai problemi dei residenti, tende loro una mano: a fronte di una svalutazione degli immobili che arriva anche ad un 30-40% del valore di qualche anno fa, cosa effettua?  Una revisione, naturalmente in aumento, delle rendite catastali per: “la riqualificazione della viabilità interna e dell’arredo urbano… vasta area di elevata qualità urbana…” Forse si è lucidato il Centro, non certo V.le IV  Novembre, Corso Piave, Via Ortigara ecc…  Della serie: cornuti e mazziati!
Di solito le favole finiscono con un pensierino.
Perché non prendiamo esempio da quei quartieri, di altre città, dove per  le Feste Natalizie, nonostante la crisi, hanno  orgogliosamente sistemato ben in vista, ogni 200 metri, un albero pieno di luci. Orbene in V.le IV Novembre sosta uno spacciatore ogni 20 metri. Li illuminiamo?
Non loro, ma la ciclabile di questo viale. Dopo quasi vent’anni dalla sua costruzione, l ‘Amministrazione non si è resa conto che è nel buio pesto? Perché  quindi non farla risplendere di luce propria?  Piuttosto che niente meglio piuttosto.
Guardiamo al futuro con ottimismo. Peggio di così non può andare…
Buon Natale e Felice Anno Nuovo

domenica 6 gennaio 2013

Tre di notte

Sono le tre. Svegli a quest'ora siamo solo io, i tre spacciatori fra cui l'immancabile scafone, e la volante che stasera da molta soddisfazione.

Aiutateci! !!!

giovedì 3 gennaio 2013

Una giornata in zona stadio fra spaccio e degrado.

Rispolvero una vecchia bozza di post, di prima di aprire il blog. Credo sia interessante. Anche se era di prima della recente retata della Polizia, temo che tornerà presto di attualità.

Ho recentemente letto l'articolo intitolato “Una notte al grattacielo fra spaccio e prostituzione”. 
Credo che l'articolo non rispecchi pienamente la reale situazione. Vi scrivo pertanto la mia  “percezione soggettiva” di quella che è una giornata ne mio quartiere.


La mattina comincia tardi, oggi rimango io con la bambina e non ho
nessuna voglia di fare fretta a lei e a me. Alle 10 usciamo, la giornata é ancora calda per essere novembre inoltrato, e l'unica incombenza è la spesa al supermercato vicino casa, così quando lei mi chiede di andare all'altalena del “parchetto”, quello costeggiato da corso Piave e via Ticchioni, mi lascio convincere. So chi ci gira, ma oggi splende il sole, e magari stamattina troviamo anche qualche altro bambino. Appena arriviamo lo sguardo cade subito sulla costruzione con lo scivolo, occupato da quattro, cinque ragazzi di colore che fumano. Il resto è libero, soprattutto le panchine vicino all'altalena (più panchine che giochi per bimbi in un parco dietro la stazione, ma chi le pensa ste cose?). 
La faccio salire con l'aria più giocosa possibile. Tempo cinque minuti e una brutta faccia si stacca dal gruppo sullo scivolo e viene a sedersi sulla panchina vicina. Forse faccio trasparire del nervosismo a mia figlia. Cosa vuole? Mandarmi via perché disturbo il commercio? Cerco di calmarmi.
Pago più tasse io di lui, quel parchetto è più mio che suo: decido di ignorarlo per quanto riesco. Non fa niente, ma tranquillamente si rolla una canna e se la fuma lì. Che ore saranno? Le dieci e venti?
Non mi sento in pericolo immediato, ma qualche folata di fumo giunge anche a noi, a mia figlia che ha due anni. Cosa devo fare? Mi viene da pensare che se qualcuno avesse fatto qualcosa per spingere i bambini del quartiere qui, anziché ghettizzarli all'acquedotto o alla bocciofila, forse mi sentirei più tranquillo.
Per fortuna poco dopo il tipo se ne va. Ma la tensione accumulata non va bene per quello che devo fare, decido di prendere la bimba e andarmene a fare la spesa. Torna il buonumore, mi diverto anche.
Finché sulla strada del ritorno, verso le 11.30, vedo un giovane
italiano in grazziella, che dopo un veloce colloquio con la
combriccola di extracomunitari sullo scivolo (due ore fermi lì a
parlare di cosa?) si ferma sulla panchina di prima. Stavolta dalla combriccola si stacca uno e con tono acceso lo manda via. Non sembravano così in attrito due minuti fa. Lui se ne va, sale sulla mura all'incrocio con Cassoli e comincia ad armeggiare aprendo cellophane e tenendo l'accendino acceso per lungo tempo. Io guardo attonito la scena, sarà rimasto lì per venti minuti, a un certo punto noto però anche un ragazzo, nero, stranamente fermo alla rotonda fra Cassoli e Ticchioni. Nessun buon motivo apparente per stare lì, se non che è un crocevia per controllare metà degli accessi al “parchetto”.
Mi vede e mi guarda con insistenza, mi allontano. Poco dopo mi
incrocia e mi butta là un “tutto bene?”. Quante volte me lo hanno
detto. Non so se è un modo per chiedere se vuoi la roba o se intendono “cosa guardi?”. Ma era la prima volta che me lo dicevano a mezzogiorno. Torno a casa.
Il pomeriggio mi sono buttato tutto alle spalle. Isola del Tesoro con mia figlia, tappeti morbidi e giochi a volontà. Alle 16 ci sono tante persone, di colore e non, che girano in bicicletta, ma argino la paranoia: non sono certo tutti spacciatori! Ma quello che gira l'angolo, col mento pronunciato e il cappuccio in testa sì. Quello lo vedo tutte le sere, passa dieci, quindici volte ogni ora davanti al mio portone. Mi chiedo se abita in zona o è già al lavoro.
Alle 19 usciamo per ultimi, davanti al pescivendolo di Via Podgora una macchina ci sorpassa, la conosco, c'è la nonna su. La chiamo per fermarla, un ragazzo di colore in bicicletta vede il mio cenno e si avvicina. “ Tutto bene?”. Ma sei scemo? Ho un passeggino, c'è una bambina dentro, come puoi pensare che voglia comprare? Lo ignoro, la nonna ci vede, rallenta. Mai rallentare in questa zona se non vuoi essere avvicinato da un pusher. Stavolta perdo la pazienza e lo mando via a male parole.
Ore 21, cena con gli amici, abitano in zona. Due passi e sono a casa è solo mezzanotte. Ma devo passare in corso Piave, fra via Ortigara e Quattro Novembre. Venti metri di strada, almeno sei ragazzi di colore in bicicletta, il venerdì e sabato.  Fermi. Semplicemente fermi, in attesa di clienti. Di fronte all'edicola, dall'altra parte della strada c'è un cono d'ombra che vanifica le spese per la super-illuminazione. Uno di loro orina contro l'albero. Ora sono solo, e con un bicchiere di vino o due di troppo. Lo riprendo. Lui prima se ne va, poi torna alla carica e mi urla contro. Altri sei in lontananza. Ho paura. La scaccio in parte mostrandomi impavido. Gli urlo “almeno parla in Italiano, lo sai parlare l'Italiano?”. Lui non vuole grane, se ne va. Giro l'angolo su Quattro novembre e vedo dieci, forse venti ragazzi di colore che bevono e parlano con un tono da fabbrica. Hanno aperto un pub “etnico”, di fianco all'unico negozio di cineserie che si è buttato sul commercio “etnico”. Bella idea. Fa il paio con quel Money Transfer che hanno fatto aprire in Ortigara. Ne sentivamo il bisogno. Non fanno male a nessuno, almeno non spacciano,
come dicono facessero i gestori precedenti. Ma un cliente orina fuori dal locale, non sull'albero o fra i bidoni come fanno di solito, semplicemente  sulla separazione della pista ciclabile verso Quattro Novembre, come niente fosse, pupparuolo al vento con le macchine che passano. Non dico niente. Aumento il passo e sono a casa. Ora a letto, cercando di non pensare di quanto si svaluta la casa. Con l'intima convinzione che le cose si lascino così per arginare un problema sociale in un'unica zona. 

La mia.

mercoledì 2 gennaio 2013

Dove sono finiti gli extracomunitari residenti?

Torno adesso da un piccolo giro nel mio quartiere. Devo ammettere che dalla retata della Polizia effettuata tramite videocamere nascoste qualche giorno fa, le cose sono incredibilmente migliorate nel parchetto fra Corso Piave e Via Ticchioni. Fino a qualche giorno fa, come detto n un post precedente, avevo paura  a passare di là con la mia bambina. E mi saliva la bile a passarci col cane. Da quando hanno fatto il repulisti, si sente che qualcosa è cambiato, sulle panchine e sui giochi per bambini non stazionano più i soliti noti: extracomunitari di colore che per ore rimanevano apparentemente sfaccendati nonostante il freddo a guardarsi in giro.

Ma oggi ho notato qualcosa di più. Non solo il parchetto era più sicuro, ma anche tutte le persone intorno, almeno la stragrande maggioranza, sembravano cittadini italiani. Erano tutti bianchi! Non fatene subito una questione di razzizmo, non dico che fosse un bene o un male, però era strano. Da quando abito qui mi sono abituato al fatto che di giorno una buona metà di persone che passano, più o meno indaffarate, sono di colore. Di sera circa il 90%, ma questa è un'altra storia. Invece oggi erano al 90% bianchi.
E di più!
Delle tre persone di colore che ho visto, una aveva un ventiquattrore ed era di corsa e un'altra aveva un seggiolino per bambini sulla bicicletta. Altra cosa a cui  non siamo abituati.

Mi domando, daccordo che non ci son più gli spacciatori, che almeno in zona sono di colore per la trsitemente normale settorialità del commercio. Va bene che han chiuso un noto centro di aggregazione di persone di colore in zona. Ma i residenti extracomunitari, dove sono? Non ci sono? Non credo. So per certo che la zona è una delle più popolose nel settore.

Rimane da credere che la stragrande maggioranza degli extracomunitari residenti in zona, abbia un lavoro serio, una famiglia, degli impegni e che quindi non abbia il tempo di stare a ciondolare al parco in attesa di nonsisachè!
Anche questa è una buona notizia, almeno finchè non torneranno gli altri!

Buone Feste!!!

Quale nome vorresti dare al Parco di Nazario Sauro?